Spettatori distratti




SPETTATORI DISTRATTI

Seduti su delle comode poltrone,

guardiamo dinanzi a noi uno strano spettacolo;

il sipario si è aperto senza alcun preavviso e noi, spettatori,

ammiriamo gli attori recitare.

Riconosciamo nelle loro parole, nei loro silenzi,

il nostro strano modo di comunicare;

noi spettatori distratti, sediamo poche,

pochissime volte in queste comode poltrone perché

distratti dal rumore illusorio della vita quotidiana.

Spettatori distratti, che camminano lungo strade affollate

evitando di incrociare lo sguardo altrui,

che sentono le urla in lontananza

senza prestare attenzione.

Noi spettatori distratti adesso

seduti su comode poltrone,

ascoltiamo le parole degli attori, realizzando una pericolosa verità :

siamo noi quegli attori

e l’opera rappresentata è la nostra vita.

Attori intimoriti dinanzi ad un pubblico severo.

Adesso che il pubblico siamo noi,

adesso che dobbiamo valutare la nostra interpretazione,

adesso siamo in grado di esser obiettivi?

Adesso che le nostre azioni,

i nostri pensieri più intimi

hanno preso forma in questo palco,

siamo ancora capaci di valutare le nostre azioni,

scagionarle?

Siamo tutti attori,

a volte sprovvisti di copione.

A cosa serve mettere in difficoltà l’attore dinanzi a noi?

Ci rende forse più abili?

Più astuti?

Anche lui, come noi, teme il giudizio del pubblico,

anche lui, come noi, vorrebbe gettar la sua maschera

e porre fine a dialoghi e scelte previste da copione.

Noi spettatori distratti, analizziamo ed ascoltiamo

solo se seduti e costretti a porre attenzione.

Non conosciamo l’ora in cui il sipario,

il rosso vellutato sipario

chiuderà la scena.

Ecco perché…

durante la rappresentazione,

ogni parola, ogni silenzio, ogni piccolo gesto

non dovrà ferir l’attore che ci sta a fianco

Perché, una volta chiuso il sipario non esisterà alcuna parola.

E dalle poltrone non si potrà intervenire.

Poesia selezionata al Concorso Nazionale di Poesia "Il Federiciano" (Rocca Imperiale).


Caterina Maugeri