La Valigia del Natale
Mi chiedo, cosa avrà portato con sè... quali "souvenir"ha deciso di inserire all'interno di una valigia che da un pò di anni, secondo me, non è più la stessa.
Cosa avrà voluto conservare, custodire?
Mr. Natale 2009 è arrivato senza avvertire, ne sono sicura.
Miss Neve, Mr. Gelo non erano presenti, ne deduco quindi che non erano stati avvertiti...
distratti da altri pensieri, forse, son rimasti in vacanza ed hanno rinunciato (senza saperlo), all'evento più atteso dell'anno.
Cosa contiene, adesso, la valigia di Mr. Natale 2009?
Cosa abbiamo consegnato nelle sue mani?
E' passato sotto casa mia, ma non ho fatto in tempo a salutarlo...
fugace e deluso, ha attraversato le strade con la speranza di attirar l'attenzione di qualcuno, ma
non c'era alcun odore che facesse pensare a lui, nessun suono, nessuna zampogna...
Una tenperatura primaverile che distrae, che allontana il bisogno di rifugiarsi in casa.
Dov'è andata Miss. AtmosferaNatalizia? Dove?????
Magari si è persa all'interno di qualche Centro Commerciale, magari non ha trovato la via d'uscita ed è rimasta imprigionata all'interno di qualche triste negozio in franchising.
O forse, durante la Ricerca del SantoRegal, è stata uccisa... Oh povera =(
Nessuno si è accorto di calpestare il suo corpo, ed è stata calpestata più volte...
perchè la gente non si domanda mai cosa c'è sotto i suoi piedi. No, la gente cammina e non si accorge di ciò che calpesta.
E' morta così, quest'anno... Miss AtmosferaNatalizia...
ecco perchè, Mr. Natale2009 è andato via in silenzio.
E' venuto per prenderla con sè, per prendere ciò che ne è rimasto.
Prenderla con sè, per portarla lontano dalla folla.
Noi non ci siamo resi conto di nulla...
La Ricerca del SantoRegal è ancora in atto... mi chiedo, cosa mai si spera di trovare...
Forse è leggenda, o forse no... ma come sempre, la gente cerca la "cosa" sbagliata.
Segue falsi ideali e non codifica il reale messaggio, sbaglia meta.
Sbaglia ricerca.
Esulterà per un falso tesoro.
LIBERIAMO IL NATALE

Il suono del fuoco che arde,
gioiosi bambini che colpiscono un pallone.
Strade deserte, nessun rumore
Solo dolci suoni e la voce del Natale.
Una voce che accarezzava i cuori della gente,
senza chieder nulla in cambio,
la voce di un Natale colmo di pace,
nonostante le guerre…
colmo di speranze,
nonostante le delusioni.
E’ la voce di un Natale, adesso imprigionato
All’interno di una gabbia chiamata consumismo,
chiamata avidità, egoismo.
I bambini non giocano più per le strade,
nessuno più, osserva un camino acceso,
nessuno si sente fortunato in un giorno così speciale.
Per un attimo,
dimentichiamo i nostri futili pensieri.
Torniamo ad essere bambini.
Quei bambini che giocano per le strade,
per un attimo,
immaginiamo di osservare quel fuoco bruciare,
per un attimo,
apriamo quella gabbia… e liberiamo il Natale!
I PENSIERI E LE SUE FORME

il respiro silenzioso.
Nessun rumore ostacola dolci e tangibili pensieri,
intorno non esistono mura,
né colori, né odori.
I pensieri hanno forma e donano un volto a ciò,
che la mente tenta di oscurare.
La mente oscura i sogni,
oscura i desideri.
Pensieri liberi vagano… percorrendo strade secondarie.
Lo sguardo è perso nel vuoto
Lo sguardo, è perso nei sogni.
Noi che... aspettiamo "Il Paese delle Meraviglie" di Tim Burton
http://www.youtube.com/watch?v=WNuAljpCXWU
“Nulla di grandioso sarà mai compiuto senza grandi uomini,
e gli uomini sono grandi solo se sono decisi ad esserlo”
Uomini che camminano lungo strade insanguinate,
che respirano polvere densa e piena di dolore.
Uomini che credono nelle loro azioni,
in quella missione chiamata Vita…
Sono grandi uomini loro,
che donano senza chiedere nulla in cambio.
Loro, che ascoltano impauriti
il rumore delle bombe espandersi,
nel cuore di gente che trema,
di gente che prega,
di gente che spera.
Sono grandi uomini loro.
Loro, che diventano la speranza di chi
non ha più forza di credere,
diventano un esempio da seguire
per coloro che vogliono dare.
Sono grandi uomini che lasciano dinanzi a noi
un tragitto da percorrere,
se vogliamo incondizionatamente,
compiere qualcosa di grandioso.
La mia bohème (Fantasia)

I pugni nelle tasche rotte, me ne andavo
con il mio pastrano diventato ideale;
sotto il cielo andavo, o Musa, a te solidale;
oh! Là, là! Quanti splendidi amori sognavo!
La sola braca aveva un largo buco. - In corsa
sgranavo rime, Puccetto sognante. E l'Orsa
Maggiore era la mia locanda. - Lassù
le stelle in cielo avevano un dolce fru fru;
le ascoltavo, seduto ai lati delle strade,
nelle sere del buon settembre ove rugiade
mi gocciavano in fronte un vino di vigore;
e, rimando in mezzo ai tenebrosi fantastici,
come fossero lire, tiravo gli elastici
delle mie scarpe ferite, un piede sul cuore!
- Arthur Rimbaud -

IL VUOTO
Il vuoto è uno stato di sospensione,
è un distacco dal mondo esteriore,
un viaggio nell’interiore.
Il vuoto non contiene nulla e contiene tutto :
nulla che riesce ad opprimerci,
e tutto ciò che ci appaga.
Il vuoto è il contenitore del non pensare,
del non agire.
Il vuoto è uno stato di estasi,
il vuoto riempie il nostro Essere
e lo rende pieno di ciò che davvero
riempie la nostra Anima : il vuoto.

L’INFINITA’ DELLE NOTE
Pensando all’immensità del tuo sguardo,
mi ritrovo persa in uno spazio infinito,
mi ritrovo a vagare sola in pensieri mai pensati,
mi ritrovo a sentire il tuo odore, un odore mai sentito.
Pensando alla sonorità della tua voce,
mi ritrovo persa in uno spazio infinito,
mi ritrovo a vagare in note mai ascoltate.
Pensandoti, mi sento avvolta dalle note
che la tua voce pronuncia.
Sono note eterne che vivono in te da sempre.
Le tue note sono diventate per me, oggetto di dipendenza,
come una musica che non smetterei di ascoltare.
L’immensità del tuo sguardo è per me,
oggetto di emozioni a cui non so rinunciare.
Pensandoti, mi ritrovo persa in mille pensieri,
un unico odore : il tuo
in un unico sapore : il tuo.
L’infinità delle note, mi conduce verso qualcosa
a cui non so dar definizione,
semplicemente continuo a sentire il suono
di ciò che appartiene solo a noi,
Semplicemente sento te.
Non esiste il Tempo
Non esiste il tempo, non per noi,
anime di una dimensione lontana dalla terra,
appartenenti ad una dimensione più vicina alla luna.
Non esiste lo spazio, non per noi,
che riusciamo ad amarci nelle infinite orbite del nulla.
Ed ogni volta, e per sempre, ed oltre,
la nostra fusione ci terrà uniti nello spirito.

NON CHIEDERMI PERCHE’
Non chiedermi perché,
io continuo a camminare lungo una strada
a volte anche illuminata
Non chiedermi perché,
io continuo a credere a quel paese in cui gli uomini,
sanno di essere immortali.
Non chiedermi perché,
io continuo a cantare le dolci note di una canzone senza titolo
Non chiedermi perché,
io continuo a scrivere in quel foglio sempre bianco
Non chiedermi perché,
io continuo a rivivere attimi già passati,
respirare un profumo già finito.
Non chiedermi perché,
io continuo a camminare lungo una strada
A volte illuminata, a volte no.
Non chiedermi perché,
io continuo… e tu?
Il mio fiume

IL MIO FIUME
Il fiume in cui mi specchio è limpido, cristallino
continuo a specchiarmi, ma qualcosa impedisce la visione
del fondo; eppure il fiume appare trasparente, nitido.
Il fiume in cui mi specchio è pieno di foglie secche,
di rami rotti.
Non riuscivo a vederli,
mi specchiavo con gli occhi chiusi.
Invocando la tua anima

INVOCANDO LA TUA ANIMA
Invoco la tua anima perchè pura,
invoco la tua Essenza perchè incontaminata,
Invoco il tuo Essere affinché ascolti il suono
delle mie emozioni,
non parole, emozioni.
Riesci ancora a provarle?
Se chiudi gli occhi, riesci a sentirmi?
non con il corpo, lui ci ha reso nemiche,
ma l’anima è pura
lei conosce la strada per arrivare alla mia,
riesci a seguire quelle emozioni che rendevano
vivi i nostri inutili corpi?
Corpi pieni di egoismo e rancore…
Invoco la tua anima affinché possa sentire,
ciò che un tempo le univa.
A me stessa

A ME STESSA
Per tutte le volte che ho dedicato parole ad altri
cercando di trasmettere Il mio amore,
per tutte le volte che nel mio silenzio ho urlato aiuto.
A me stessa
per ricordarmi che dentro di me batte un cuore
che ha bisogno di attenzioni
e non solo da coloro che percorrono il mio stesso cammino,
ha bisogno delle mie attenzioni.
Per tutte le volte che ho ignorato le mie lacrime,
asciugandole distrattamente,
per tutte quelle volte che, anteponendo il mio orgoglio,
ho guardato altrove,
per tutte le volte che non ho seguito il mio istinto
e per quelle volte che ho rimproverato la mia fragilità.
A me stessa
per ricordarmi che le parole,
così come le carezze, cullano l’animo di chi ne ha bisogno.
Questa è la poesia che leggerò
tutte le volte che non avrò una mano amica,
tutte le volte che il silenzio che mi circonda farà male.
A me stessa
per tutte quelle volte che non ho ascoltato il mio silenzio,
per le volte che ho camminato nel mio dolore.
A me stessa
per ricordarmi quanto sia importante ascoltarsi…
Recensione di un libro che ho amato! La vita è un Sogno - Pedro Calderon de la Barca

“Sono dunque tanto simili ai sogni le glorie, che quelle reali sembrano false, e quelle simulate, vere?” Cos’ è la realtà? Il sogno è finzione e la veglia realtà? Se la vita che viviamo fosse una rappresentazione in cui recitiamo una parte?"
L'oroscopo pronostica a Basilio, immaginario re di Polonia, che suo figlio Sigismondo lo umilierà, sarà un re crudele e renderà infelice il suo popolo. Allora il re fa rinchiudere il figlio in un castello solitario in mezzo ai monti e ordina che chiunque si avvicini a quel luogo venga messo a morte. Solo il servo Clotaldo rimane con lui, per custodirlo e insegnargli qualche elementare nozione: Sigismondo deve ignorare di essere l'erede al trono. Così il giovane cresce forte, ma selvaggio, senza conoscere nulla del mondo, coperto solo da una pelle d'animale, con un aspetto spaventoso. Passano gli anni, e Basilio decide di fare un esperimento; vuole vedere se un uomo può vincere il proprio destino; ordina quindi che venga dato del sonnifero a Sigismondo e che venga poi trasportato a corte. Quando si risveglia il mattino seguente, Sigismondo rimane esterrefatto nel trovarsi in una stupenda stanza circordato da servitori e si comporta con tutti come un vero selvaggio, compiendo atti di violenza e crudeltà che rivelano la bestialità dei suoi istinti; solo davanti al padre prova un sentimento di innato rispetto. Questi, tuttavia, decide di rimandarlo nella torre convinto che gli astri abbiano predetto il vero, e dice al figlio di considerare il breve tempo trascorso a corte come un sogno; viene di nuovo addormentato e, al suo risveglio, si ritrova dove è cresciuto: si convince così di aver davvero sognato. Clotaldo gli spiega allora che la vita degli uomini è per tutti un sogno: quando viviamo in questa vita, ci illudiamo di vivere e sognamo, per destarci poi nell'altra che è la vera. E' bene che durante questo sogno, che noi chiamiamo "vita", le opere siano tali che non abbiamo a pentircene quando saremo nell'altra.
Capolavoro del teatro barocco, l'opera mette in scena il conflitto tra libertà e destino, vita e sogno (un sogno presunto, insinuato da altri), verità e ingannevole apparenza. "Sogno" infatti non è emblema solo d'una condizione sfuggente e precaria, ma anche d'uno strato di finzione e di menzogna, di paralisi parziale della volontà, di un'angoscia esistenziale "il delitto d'esser nato" - che consiste nel non poter imporre agli altri il proprio essere e il proprio esistere.
L'opera è pervasa da un solenne senso religioso, che tempera il pessimismo sull'inutilità dell'esistenza terrena con la fede nell'aldilà; i personaggi sono vivi e potenti, i conflitti che lacerano l'animo sconvolgenti.
Spettatori distratti

SPETTATORI DISTRATTI
Seduti su delle comode poltrone,
guardiamo dinanzi a noi uno strano spettacolo;
il sipario si è aperto senza alcun preavviso e noi, spettatori,
ammiriamo gli attori recitare.
Riconosciamo nelle loro parole, nei loro silenzi,
il nostro strano modo di comunicare;
noi spettatori distratti, sediamo poche,
pochissime volte in queste comode poltrone perché
distratti dal rumore illusorio della vita quotidiana.
Spettatori distratti, che camminano lungo strade affollate
evitando di incrociare lo sguardo altrui,
che sentono le urla in lontananza
senza prestare attenzione.
Noi spettatori distratti adesso
seduti su comode poltrone,
ascoltiamo le parole degli attori, realizzando una pericolosa verità :
siamo noi quegli attori
e l’opera rappresentata è la nostra vita.
Attori intimoriti dinanzi ad un pubblico severo.
Adesso che il pubblico siamo noi,
adesso che dobbiamo valutare la nostra interpretazione,
adesso siamo in grado di esser obiettivi?
Adesso che le nostre azioni,
i nostri pensieri più intimi
hanno preso forma in questo palco,
siamo ancora capaci di valutare le nostre azioni,
scagionarle?
Siamo tutti attori,
a volte sprovvisti di copione.
A cosa serve mettere in difficoltà l’attore dinanzi a noi?
Ci rende forse più abili?
Più astuti?
Anche lui, come noi, teme il giudizio del pubblico,
anche lui, come noi, vorrebbe gettar la sua maschera
e porre fine a dialoghi e scelte previste da copione.
Noi spettatori distratti, analizziamo ed ascoltiamo
solo se seduti e costretti a porre attenzione.
Non conosciamo l’ora in cui il sipario,
il rosso vellutato sipario
chiuderà la scena.
Ecco perché…
durante la rappresentazione,
ogni parola, ogni silenzio, ogni piccolo gesto
non dovrà ferir l’attore che ci sta a fianco
Perché, una volta chiuso il sipario non esisterà alcuna parola.
E dalle poltrone non si potrà intervenire.
Poesia selezionata al Concorso Nazionale di Poesia "Il Federiciano" (Rocca Imperiale).
Caterina Maugeri
Il Silenzio

IL SILENZIO
Il silenzio è pieno di parole mai pronunciate,
pieno di urla mai sfogate,
pieno di sorrisi mai manifestati.
Il silenzio è uno stato di sospensione
nel quale tutto vive e nulla si manifesta,
è uno stato di quiete nel quale
tutto pensiamo e nulla dimostriamo.
Il silenzio è fatto di attimi che durano un’eternità
durante la quale tutto continua e nulla accade,
il silenzio è pieno di emozioni che nessuna parola potrà mai spiegare
nessun urlo potrà espandere, nessun sorriso potrà manifestare.
Il silenzio è la strada che porta all’infinito,
in pochi attimi, e termina nello stesso attimo
in cui il pensiero diventa parola.
Caterina Maugeri
INFINITAMENTE AZZURRO - Il Primo libro di Caterina Maugeri

"
Infinitamente Azzurro è la storia di Sofia, una donna che, stanca di ciò che le viene imposto dalla realtà in cui vive, decide di aprire quella porta che da piccola la conduceva nel suo mondo Infinito.
Un mondo, che non avrà nessuna descrizione storica, nessun riferimento sui vari protagonisti, brevi descrizioni per non limitare la fantasia del lettore.
In un tempo in cui la fantasia è in dura lotta contro una realtà formata da falsi ideali, questo romanzo vuole essere un piccolo mezzo per raggiungere quel pizzico di fantasia che ognuno coltiva dentro il proprio cuore. Fantasia che appare come limite per il raggiungimento dei nostri obiettivi.
E' una storia che descrive le emozioni di coloro che temono i propri sogni ma che trovano la forza per realizzarli, l’arte viene utilizzata come mezzo di svolta. Si descrive l’ Amore, quell'amore che non conosce tempo né spazio né limiti, quell'amore che conosce solo il bisogno di essere Amore.
E’ la storia di Sofia… ma è anche la vostra storia."
La scelta di non voler aggiungere alcuna descrizione storica e biografica dei personaggi, è data dalla voglia di creare nel lettore, un pizzico di inventiva. D’altronde, conoscere in maniera descrittiva la location, poco sarebbe importato. Conoscere i cognomi dei personaggi, conoscere esattamente la loro età, cosa avrebbe comportato al lettore?
L’intento è diverso. Riuscire a concentrare nel personaggio stesso, il suo pensiero piuttosto che dettagli biografici e/o storici. Il modo di vivere, le loro paure, i loro valori, i loro obiettivi… elementi che costituiscono l’anima stessa del personaggio. Ogni personaggio potrà esser collocato in qualsiasi parte del mondo, in qualsiasi era. L’anima ed il temperamento, sono loro le VERE e indistruttibili caratteristiche.

LA POESIA
Un insieme di parole unite da forte energia,
un concentrato di emozioni,
concetti a volte incomprensibili,
il nascondiglio di amori segreti,
di passioni mai vissute
di sentimenti distrutti.
Il canto puro dell’amore eterno,
di sentimenti infiniti.
La poesia cattura l’istante,
cattura il singolo episodio,
cattura il sorriso,
cattura la lacrima,
rende tutto ciò che tocca eterno.
La poesia è la cassaforte dell’animo umano,
la poesia è musica,
è un vuoto da riempire
è un urlo del nostro Essere.
La poesia è l’insieme di infinite parole
dettate dall’anima,
per uscire da un corpo che tende ad opprimerle.
La poesia è libertà.
Caterina Maugeri